Il nuovo centro di Telemedicina
Già venti richieste di teleconsulti sono arrivate ad una settimana dall’apertura dell’ultimo centro di Telemedicina di GHT, il primo specializzato in psichiatria. È in Africa occidentale, in Benin, ed è opera del medico fondatore della onlus e scrittore Michelangelo Bartolo, e di Fabio Ferrari, medico della sezione internazionale della Società Italiana di Telemedicina. Ma non solo: «L’apertura di questo centro non sarebbe stata possibile senza la strada spianata da Grègoire Ahongbohon, noto come “Il Basaglia dell’Africa”», afferma il dott. Bartolo. «Grègoire ha fatto il possibile, da solo, negli anni addietro, per far capire agli autoctoni che la malattia psichica non è “da legare” come letteralmente viene fatto in alcune regioni dell’Africa, non è da espugnare con torture, esorcismi o riti magici, ma si può affrontare anche con l’aiuto della scienza e della medicina», conclude Bartolo.
L'accoglienza al dott. Bartolo e a Grègoire il giorno dell'inaugurazione del centro a Cotonou. Video del dott. Fabio Ferrari
Oggi il settantenne Grègorie, ex gommista con una storia di 33 anni di aiuti volontari ai malati psichici, ha unito le sue forze con quelle di GHT per l’apertura di una postazione di Telemedicina a Cotonou, in Benin, nella struttura di accoglienza dell’associazione San Camillo de Lellis, da lui fondata. GHT ha dedicato il nuovo centro alla memoria di Stefano Chiaretti, amico della onlus affetto da epilessia, venuto a mancare.
Si avvicina così il traguardo del 50esimo centro di GHT. L’associazione ha base a Roma dal 2013, anno della fondazione, ma ha maturato esperienze “sul campo” del Terzo mondo già dal 2008. Oggi la sua piattaforma raccoglie i contributi di circa 200 medici volontari da tutta Europa, oltre 30.000 teleconsulti inviati a 4 continenti, 20 Paesi, per 35 categorie cliniche. Oltre un migliaio di operatori sanitari sono stati formati dai corsi offerti telematicamente, gratuitamente, dall’associazione.